Retrospettiva “Frontiere”
In un momento storico in cui il concetto stesso di frontiera perde, a volte, di senso proprio, dove certi flussi finanziari o d’informazione non tengono più conto delle barriere tra i territori, le frontiere rappresentano tuttavia una realtà veramente concreta nella vita di milioni di persone in tutto il mondo.
Attraverso questo ciclo, che propone fiction e documentari, l’Unione Latina desidera accompagnare il pubblico alla scoperta di questi luoghi particolari, dove si sfiorano culture così vicine e allo stesso tempo diverse. Questa selezione di opere, di produzione e regia latine, propone un viaggio cinematografico nel cuore dell’esistenza di quelle persone che vivono da una parte o dall’altra di questi limiti materiali o immaginari, e di coloro che cercano di attraversarli ad ogni costo.
Con un tono sfalsato, Norteado, film messicano di Rigoberto Perezcano, ci porta dall’altro lato dell’Atlantico, sulla frontiera nord-americana, per seguire l’avventura di Andrés, un giovane bracciante del sud del Messico. Il suo desiderio di emigrare illegalmente negli Stati Uniti lo porterà ad elaborare un piano folle per riuscirci. Un po’ più a sud, in America centrale, tra fiction e documentario, la regista Yasin Gutierrez racconta poeticamente, ne El Camino, il periplo di quei migranti in cerca di un lavoro che tentano di passare dal Nicaragua al Costa Rica, attraverso la storia di Saslaya, una bambina di 12 anni, e del suo fratellino muto, entrambi partiti per ritrovare la loro madre. Claudio Del Punta in Haiti Chéri affronta invece la problematica di una frontiera raramente filmata, quella che separa Haiti dalla Repubblica Dominicana attorno alla quale avvengono numerosi drammi umani occasionati dalle migrazioni tra questi due paesi. Gli stessi drammi umani che conosceranno anche due fratelli e una ragazza dallo sguardo triste, Violette, nel corso di un lungo cammino che dovranno percorrere tra il Mali e l’Europa, filmato dalla cinepresa dello spagnolo Gerardo Olivares nel suo film 14 kilometros. Anche in Europa delle persone cercano tutti i giorni di attraversare le frontiere interne per recarsi più verso l’Occidente. Nelu, che abita una cittadina sulla frontiera tra la Romania e l’Ungheria, fa conoscenza di un migrante turco nell’originalissimo film di Marian Crisan, Morgen…
Inoltre questa retrospettiva dà lo spazio dovuto al documentario, includendo l’incredibile testimonianza di Dag, studente di diritto a Addis Abeba, obbligato a lasciare l’Etiopia nel 2005. Arrivato in Italia, decide di dare voce a coloro che hanno vissuto l’inferno dei campi di detenzione libici e la violenza dei “traghettatori” illegali che lui stesso ha conosciuto, in un documentario intitolato Come un uomo sulla terra, diretto da Dagmawi Yimer, Andrea Segre e Riccardo Biadene. I ricordi dei testimoni fanno rivivere la storia, a volte tragica, di migliaia di cubani che decisero nel 1994 di lasciare Cuba con delle imbarcazioni di fortuna, nel documentario Dream Havana di Marks Gary. Per concludere questa esplorazione cinematografica, Les arrivants, documentario francese di Claudine Bories e Patrice Chagnard testimonia con finezza del fossato, frontiera virtuale, esistente a volte nelle prefetture francesi, tra le assistenti sociali e i richiedenti asilo venuti dallo Sri Lanka, dalla Mongolia e dall’Eritrea.